È datata 29 maggio 2018 la proposta del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla modifica della direttiva 96/71/CE sul distacco transnazionale dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi.
Dopo l'intervento della direttiva 2014/67/UE, sono così rafforzate le misure "anti-dumping", confermando il principio di parità di trattamento e fornendo maggiori tutele per i distacchi di lunga durata. In particolare, in caso di distacco per periodi superiori a 12 mesi, i paesi ospitanti dovranno provvedere affinché le imprese distaccanti garantiscano una serie aggiuntiva di condizioni applicabili - in via obbligatoria - ai lavoratori nello Stato membro in cui il lavoro è svolto.
Per garantire tutele omogenee nei diversi paesi, gli Stati membri predispongono una cooperazione tra le amministrazioni pubbliche che - secondo la propria legislazione nazionale - saranno competenti per la vigilanza sulle condizioni di lavoro e di occupazione, anche a livello dell'Unione. Tale cooperazione consisterà nel rispondere alle richieste informative da parte delle amministrazioni e nel combattere gli abusi evidenti o presunti casi di attività transnazionali illegali.
Nelle disposizioni finali, si forniscono inoltre alcune specifiche per la disciplina applicabile al trasporto su strada.
Il testo consolidato è consultabile, anche in italiano, qui.